Per un singolo articolo pubblicato nell’ottobre del 2021 con la modalità ironica e canzonatoria di un gioco di carte, l’amministratore del blog “gruppo25aprile.org” si è visto notificare una citazione in giudizio con la richiesta risarcitoria di 150.000 euro, che appare spropositata (oltre ad essere infondata) in relazione al numero di lettori che avevano avuto accesso all’articolo.
Al soggetto economico citato in quell’articolo era stato proposto di avvalersi del diritto di replica, che avrebbe trovato spazio sulla stessa pagina e con pari risalto. All’esercizio del diritto di replica ha preferito invece, e a sei mesi di distanza, citare in giudizio l’amministratore del blog in quanto “direttore responsabile” dei suoi contenuti, optando quindi per una modalità che nel mondo anglosassone è nota come “SLAPP” (1).
Non è la prima volta che accade, in una città che muove grandi appetiti economici e in cui sempre più difficile appare l’esercizio del diritto di critica: altre voci “fuori dal coro” delle oligarchie locali, a Venezia, hanno vissuto vicende simili con richieste risarcitorie abnormi che sono state poi rigettate nei vari gradi di giudizio. Tanto da farci pensare che l’effetto desiderato in questi casi non sia tanto la ricerca della verità giudiziaria quanto la sottrazione di risorse, psicologiche ed economiche, alla persona citata in giudizio che ritrovandosi “sotto schiaffo” per lunghi anni, in attesa di una sentenza definitiva, sarà ricondotta a più miti consigli e rinuncerà all’esercizio dei suoi diritti politici.
Libertà di espressione e di opinione su fatti di interesse pubblico sono valori fondanti di ogni democrazia (2), che si distingue dai regimi autoritari o totalitari per il pluralismo di voci che viene coltivato e incoraggiato, mentre nei secondi viene ostacolato e sradicato con tutti i mezzi.
Con questo appello, che trascende lo specifico caso citato anche se ne trae spunto, desideriamo esprimere solidarietà a chiunque subisca simili attacchi e chiediamo che Venezia in particolare si dimostri degna delle parole di chi in passato vi aveva trovato rifugio “quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita” (F. Petrarca, 1321).
Per aderire a questo appello, è possibile inviare una email con le parole “Sottoscrivo l’appello del 6 maggio a difesa della libertà di espressione”, o formula equivalente, all’indirizzo 25aprilevenezia@gmail.com
1. Strategic Lawsuit Against Public Participation (SLAPP) secondo la definizione più diffusa nel mondo anglosassone, sta ad indicare una strategia legale che, mascherandosi da querela per diffamazione o per danni morali, persegue un altro obiettivo: ostacolare la libertà di espressione e scoraggiare la partecipazione alla cosa pubblica
2. “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee” Convenzione europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, articolo 10.
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Il Gruppo consiliare di Terra e Acqua 2020 Venezia e Mestre, 9/11/2020