Il Consiglio Comunale, le attività del nostro Consigliere Comunale, Marco Gasparinetti, e delle Commissioni
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IL CONSIGLIO COMUNALE E’ CONVOCATO, in sessione straordinaria, nella sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan – Venezia
GIOVEDI’ 13 luglio 2023 alle ore 10:00
VENERDI’ 14 luglio 2023 (eventuale) alle ore 13:30
La seduta del 14 luglio avrà luogo solo nel caso in cui nella seduta del 13 luglio non venisse evasa la parte prima dell’Ordine del giorno.
Le sedute verranno trasmesse in
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Il CONSIGLIO COMUNALE è convocato in sessione ordinaria, nella sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan – Venezia
giovedì 15 giugno 2023 alle ore 10:00
con il seguente Ordine del giorno.
Il CONSIGLIO COMUNALE è convocato, in sessione straordinaria, nella sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan – Venezia
GIOVEDI’ 15 DICEMBRE 2022 ALLE ORE 14:30 con il seguente Ordine del giorno .
Dalle ore 13:30 alle ore 14:30 verranno trattate le interrogazioni riportate nel Question time.
Il CONSIGLIO COMUNALE è convocato, in sessione straordinaria, nella sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan – Venezia
GIOVEDI’ 10 NOVEMBRE 2022 ALLE ORE 14:30 con il seguente Ordine del giorno .
Dalle ore 14:00 alle ore 14:30 verranno fornite le istruzioni relative alle funzionalità dell’impianto audio/video e di votazione.
Richiamato l’articolo 5 bis dello Statuto comunale, gli articoli 2-3-4 del Regolamento del Consiglio comunale e la disposizione del Presidente del Consiglio comunale p.g. 2020/152778 del 26 marzo 2020 “Disposizioni temporanee nell’emergenza epidemiologica COVID-19 per il funzionamento degli organi istituzionali relativa ai criteri per lo svolgimento del Consiglio comunale in videoconferenza ai sensi del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, art. 73”.
IL CONSIGLIO COMUNALE È CONVOCATO martedì 31 maggio 2022 alle ore 9.00 con il seguente ordine del giorno
Richiamato l’articolo 5 bis dello Statuto comunale, gli articoli 2-3-4 del Regolamento del Consiglio comunale e la disposizione del Presidente del Consiglio comunale p.g. 2020/152778 del 26 marzo 2020 “Disposizioni temporanee nell’emergenza epidemiologica COVID-19 per il funzionamento degli organi istituzionali relativa ai criteri per lo svolgimento del Consiglio comunale in videoconferenza ai sensi del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, art. 73”.
IL CONSIGLIO COMUNALE È CONVOCATO giovedì 14 aprile 2022 alle ore 10.00 con il seguente ordine del giorno
Il Gruppo consiliare di Terra e Acqua 2020 Venezia e Mestre, 9/11/2020
Inaugurata il 2 novembre a Ca’ Loredan la nostra saletta consiliare, che viene utilizzata anche per ricevere (su appuntamento) chiunque lo desideri.
Stiamo vivendo tempi difficili e ritengo mio dovere – come Consigliere comunale – essere all’ascolto di tutti.
Se nella fase attuale restano preferibili modalità di comunicazione a distanza come Skype, Google meet o Microsoft teams, in altri casi l’incontro di persona rimane un’opzione, ferme restando le regole sul distanziamento e sull’utilizzo obbligatorio della mascherina.
Inutile fingere, sulla crisi in corso: questa seconda ondata è peggiore della precedente, sul piano psicologico. Lo è perché siamo già provati dalla precedente, e stavolta non c’è nemmeno quella sensazione di esperienza inedita in cui provare a cercare gli aspetti positivi. Lo è perché nessuno sa quanto potrà durare e nessuno ormai si illude che possa tornare tutto come prima, per qualche tempo ancora.
Per fissare un appuntamento telefonico o “de visu” è sufficiente scrivermi un messaggio (sms o whatsapp) al 345.3459663 oppure a marco.gasparinetti@comune.venezia.it
Uno dei nostri primi incontri in campagna elettorale è stato con una delegazione di artigiani, ed era una scelta di campo le cui radici affondano nel “Mi no vado via” che nel 2017 aveva visto sfilare insieme residenti e artigiani, uniti in una stessa battaglia: quella per preservare Venezia come città viva con i suoi abitanti e i suoi mestieri.
Ero del resto anch’io fra i partecipanti alla presentazione del libro (“Arrifarraffa”) con cui Confartigianato Venezia, dati e proposte alla mano, nel 2019 all’Ateneo Veneto aveva denunciato i rischi che la crisi in corso ha esacerbato e aggravato rischiando di portarla oltre un punto di “non ritorno”.
Il primo atto di Terra e Acqua 2020 in Consiglio comunale è dedicato a loro: gli artigiani. A nome del nostro gruppo consiliare ho depositato la seguente mozione.
Oggetto: Sostegno all’artigianato locale e costituzione di un tavolo di confronto sul problema degli affitti commerciali
Vista la Legge regionale 8 ottobre 2018, n. 34 (BUR n. 102/2018)
che ha come obiettivo la tutela, lo sviluppo e la promozione dell’artigianato veneto, con particolare riferimento alle “lavorazioni artigianali che presentano elevati requisiti di carattere artistico, tipico e tradizionale o che manifestano valori economici collegati alla tipicità dei materiali impiegati, alle tecniche di lavorazione e ai luoghi di origine” (articolo 22)
Premesso che:
– a seguito delle acque alte eccezionali del mese di novembre 2019 e poi dell’emergenza COVID-19 la gran parte delle attività commerciali ed artigianali cittadine sono state costrette alla chiusura temporanea;
– il perdurare dell’emergenza COVID-19 ha avuto e sta avendo ripercussioni economiche che mettono in pericolo la sopravvivenza di molte piccole e medie imprese;
– le misure adottate a livello nazionale in data 27 ottobre 2020 daranno ristoro alle attività costrette ad una chiusura parziale o totale ma nulla prevedono in favore di chi non è costretto alla serrata;
Considerato che
– in un’ottica di sussidiarietà, l’istituzione comunale è la più indicata per monitorare e alleviare a livello territoriale le situazioni di sofferenza che non rientrano nell’ambito di applicazione degli ultimi sopra citati provvedimenti governativi;
– molti proprietari di fondi hanno investito nell’acquisto degli stessi che, spesso, costituiscono una risorsa essenziale per il bilancio delle loro famiglie;
– molti artigiani e imprese artigiane rischiano la chiusura o l’insolvenza per la difficoltà di pagare affitti che nelle circostanze attuali, con la contrazione della domanda e il crollo dei flussi turistici appaiono spropositati;
– a fronte di tali difficoltà è necessario ed opportuno che il Comune di Venezia eserciti un ruolo propulsivo, volto a contemperare i diversi interessi, proponendo soluzioni condivise quand’anche nel rispetto dei ruoli e della proprietà privata;
Tutto quanto premesso e considerato
il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a
Unitamente ad altri capigruppo di opposizione e ai consiglieri comunali del gruppo PD, ho firmato la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario per fare chiarezza sulla vicenda dei Pili: area fortemente inquinata e situata in posizione strategica alle porte di Venezia, la cui proprietà è stata acquisita anni fa dal sindaco in carica a un prezzo ovviamente basso in ragione della necessità di bonifiche che non sono mai iniziate (allo stato attuale sembra mancare anche la caratterizzazione dei suoli, che ne è tappa preliminare) e si presta alla realizzazione di plusvalenze particolarmente elevate in funzione della destinazione d’uso che verrà accordata al proprietario dei luoghi.
Le notizie di stampa degli ultimi giorni (nella foto: il Gazzettino del 21 ottobre 2020, articolo di Nicola Munaro) confermano che la vicenda è tutt’altro che archiviata.
Il primo atto di Marco Gasparinetti come consigliere comunale è la prosecuzione lineare e coerente di un percorso civico iniziato da anni: come portavoce della piattaforma civica “25 aprile”, a cavallo fra il 2017 e il 2018 e insieme ad altri aveva fatto rilevare la coincidenza fra il soggetto terzo di cui già allora si parlava per le bonifiche ai Pili e quello a cui il Comune di Venezia aveva venduto due dei nostri Palazzi: Poerio Papadopoli – sede del Comando della Polizia Municipale – e Palazzo Donà – ex sede dei servizi sociali.
Il Consiglio comunale straordinario di cui si richiede la convocazione può essere occasione per fare chiarezza su questo tema.
I fatti:
Settembre 2017: il vicecapo di gabinetto del sindaco, nonché presidente della società Porta di Venezia proprietaria dei Pili, risponde all’interessamento di intermediari che propongono una valorizzazione dell’area inquinata grazie all’intervento di un magnate cinese residente a Singapore. Secondo la ricostruzione che ne fa il quotidiano “la Nuova Venezia” oggi in edicola, l’interessamento si traduce in un fitto scambio di corrispondenza e in un viaggio a Monaco di Baviera. Sempre secondo Nuova Venezia, la plusvalenza realizzabile a beneficio del proprietario dell’area ammonterebbe a 95 milioni di euro. 16 novembre 2017: con determina dirigenziale DD 1724 l’amministrazione comunale dispone di aggiudicare l’immobile denominato “Palazzo Poerio Papadopoli” al prezzo unilateralmente determinato da parte di soggetto privato non identificato con offerta irrevocabile di acquisto, il cui importo è inferiore a quello indicato nel piano di alienazioni iscritto a bilancio: 10.800.000 euro anziché 14.000.000 20 novembre 2017: la piattaforma civica “25 aprile Venezia” notifica via PEC una diffida all’amministrazione comunale contro l’avviso di vendita di Palazzo Papadopoli, motivandola anche con la discrepanza di cui sopra e inviando la diffida in copia per conoscenza alla Corte dei Conti. 25 novembre 2017: la stampa locale, su segnalazione della piattaforma civica “25 aprile Venezia”, svela il nome del misterioso acquirente, e si tratta proprio del magnate cinese che nel mentre si aggiudicava un palazzo di proprietà comunale, sede del comando della Polizia Municipale, simultaneamente stava trattando un suo possibile investimento nell’area dei Pili, tramite l’intermediario Luis Lotti: La Nuova Venezia “Mr Ching Kwong vuole Palazzo Poerio” 30 novembre 2017: la variazione di bilancio viene approvata e diventa definitiva. Il cambio di destinazione d’uso (da uffici a ricettivo alberghiero) era stato approvato con variante urbanistica il 16 novembre. Contro tale cambio di destinazione d’uso, si erano svolti cortei (“Papadopoli, la città non è un Monopoly”) e anche un clamoroso volantinaggio alla “prima” della Fenice, il 24 novembre. 15 dicembre 2017: l’aggiudicazione di Palazzo Poerio Papadopoli al magnate Ching Kwong diventa definitiva. Il medesimo si era già aggiudicato Palazzo Donà, sede dei servizi sociali del Comune di Venezia, con modalità analoghe e al fine di trasformarlo in albergo. 19 dicembre 2017: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro annuncia la creazione di un “blind trust” per mettersi al riparo dalle accuse di conflitto di interesse che riguarda varie società di cui era l’azionista principale. In tre casi (Porta di Venezia, Abate Zanetti e Misericordia) i ruoli apicali di tali società erano stati ricoperti dal suo capo di gabinetto aggiunto Derek Donadini, fino al 2015. Il caso della Abate Zanetti era già stato oggetto di attenzione da parte dei mass media, per le modalità di vendita delle azioni in mano comunale: I diarii di Marin Starnudo: Brugnaro ringrazia BrugnaroLe domande:
Quando Derek Donadini interloquiva con gli intermediari e gli emissari di soggetto estero interessato ai Pili (proprietà privata da valorizzare in quanto bisognosa di bonifiche), che contestualmente era anche parte acquirente di palazzi di proprietà comunale, in che ruolo lo faceva e cosa ha fatto per evitare una commistione di ruoli? Si rendeva conto della sgradevole percezione di “do ut des” che potrebbe inconsapevolmente aver generato nei suoi interlocutori, a causa del suo incarico come amministratore pubblico (nel Gabinetto del Sindaco che ha poteri di concedere o comunque proporre cambi di destinazione d’uso e altri benefici)? Che relazione c’era – ammesso che ci fosse – fra i possibili investimenti ai Pili, proprietà della società Porta di Venezia, e gli acquisti di due palazzi di proprietà comunale, da parte del medesimo soggetto denominato Ching Kwong ? Se a queste domande non verranno fornite risposte convincenti, le dimissioni di Derek Donadini dal suo incarico pubblico sarebbero un gesto apprezzato e forse dovuto, sul piano etico prima che giuridico.